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SHOTS_03 – Tino Franco – Percepire l’Invisibile

Presentato alla Casa del Cinema di Roma, Percepire l’Invisibile intervistiamo il regista e produttore Tino Franco.

Tino raccontaci della tua passione per il cinema e qualcosa che ti caratterizza.

Sono sempre stato appassionato di film e mi sono avvicinato fin da subito a questo mondo filmando con la mia super 8 ciò che accadeva nei backstage di film e in seguito realizzando spot promozionali: da quelli per la nascente Mtv a quelli per Studio Universal, lavorando per Sci-Fi channel e Fox.

Dopo anni d’esperienza ho creato, con molti sforzi, uno spazio in cui poter sviluppare e produrre progetti originali che ho chiamato Space Off che è anche il titolo di un cortometraggio che ho scritto e diretto e che rappresenta l’esperienza che di più ha segnato la mia carriera portandomi a ritirare premi molto ambiti come il nastro d’argento. Ma oltre al cinema sono appassionato di musica e potrei azzardare nel definirmi come una sorta di avo dei moderni nerd considerando le mie passioni per fumetti e la fantascienza e poi sono accumulatore seriale di gadget.

Colleziono dai modellini di astronavi a tutto ciò che riguarda fumetti e cinema, basta che la collezione abbia un senso. Quella di cui vado più fiero, forse perché in fondo è stata la più sudata, è la mia collezione di tazze dei voli aerei, quelle che danno sui voli di linea e che è imbarazzante impossessarsene cercando di nasconderle nei posti più impensabili. Poi avevo iniziato a collezionare delle particolari audiocassette che riguardano le indicazioni che danno le hostess e il pilota d’aereo, una collezione che riterrò completa solo quando riuscirò a fare il mio viaggio nello spazio.

Tino tell us about yourself and your passion for cinema.

I have always been passionate about cinema and I approached this world by filming with my super 8 what happened in the backstage of movies and later making promotional spots from those for MTV to those of Studio Universal, working for the Sci-Fi channel and Fox.

After years of experience I have created, with a lot of effort, a space in which to develop and produce original projects that I have called Space Off which is also the title of a short film that I have written and directed and which represents the experience that most has marked my career leading me to collect much coveted prizes such as the silver ribbon. But in addition to cinema I am passionate about music and I could define myself as a sort of ancestor of modern nerds considering my passions for comics and science fiction and then I am a serial accumulator of gadgets.

I have a lot of collection from model spaceships to everything related to comics and cinema as long as the collection makes sense. The one I am most proud of, perhaps because it was the sweatiest after all, is my collection of mugs from airline flights, the mugs that they give on flights and that it is embarrassing to take possession of them trying to hide them in the most unthinkable places. Then I started collecting special audio cassettes concerning the information given by the stewardesses and the pilot of the plane, a collection that I will consider complete only when I manage to make my flight for the space.

Il tuo ultimo lavoro è stato da poco presentato in anteprima alla Casa del Cinema di Roma e a breve inizierà il suo percorso nei circuiti festivalieri, raccontacelo un po’.

È un docufilm tratto da un’esperienza congiunta tra utenti del Centro Diurno di via Antonino di Giorgio a Roma (ASL Roma 1), i loro terapeuti e professionisti del cinema. Il tema su cui si sviluppa il lavoro, durato due anni e realizzato in tempo di lockdown, è quello dell’invisibilità, riferito alle fragilità dell’essere umano causate dalla marginalità, non considerazione e assenza di lavoro all’interno della società.

Dopo aver portato avanti insieme agli operatori, nel corso degli anni, un laboratorio di Cineforum con visioni al cinema e commenti, negli “utenti” è maturato il desiderio di cimentarsi nella scrittura di una sceneggiatura per rappresentare una propria storia che ha trovato un’espressione ideale nel corso di sceneggiatura tenuto insieme a Matteo Martone, durante il quale è stato prodotto un cortometraggio originale.

Il protagonista della storia dopo aver perso il lavoro diventa invisibile. Questo stato in cui cade rischia di non fargli vivere bene nemmeno il rapporto con chi lo ama. Si sente solo muovendosi nella società ma alla fine prende consapevolezza che non è il solo. Una piccola consolazione questa presa di coscienza che chissà, insieme all’amore della sua ragazza, può rappresentare una speranza affinché non si percepisca più la sua invisibilità.

Successivamente, nel 2021, l’idea del docufilm per raccontare tutto il percorso che ha portato alla realizzazione del corto che abbiamo intitolato “Percepire l’Invisibile”.

Il tema dell’invisibilità, da noi scelto come idea originaria – hanno bene spiegato gli utenti sceneggiatori – riguarda ciò che non trova rappresentazione sia su un piano interiore, da cui l’esigenza di riuscire ad esprimere attraverso una creazione artistica ciò che si vive, sia su un piano sociale, quando la fragilità rende marginali ed esclusi dalle forme di rappresentazione sociale. L’amore e il desiderio di relazione con l’Altro è il deus ex machina della rappresentazione messa in scena dal nostro gruppo, poiché fa vivere e germogliare alla luce ciò che altrimenti è relegato nell’ombra dell’inconsapevolezza sociale e dei singoli individui.

The premiere of your last work was in Rome tell us about it.

It is a documentary film based on a joint experience between users to the Day Center in via Antonino di Giorgio in Rome (ASL Roma 1), their therapists and film professionals. The theme on which the work, which lasted two years and produced in time of lockdown, is developed is the invisibility, referring to the fragility of the human being caused by marginalization, neglect and absence of work within society.

After having carried out a Cineforum laboratory together with the operators over the years, the “users” have developed the desire to try their hand at writing a screenplay to represent their own story that has found an ideal expression in the scriptwriting course that I held together with Matteo Martone, during which an original short film was produced.

The protagonist of the story after losing his job becomes invisible. This state in which he falls risks not even making him live well the relationship with those who love him. He feels alone moving in society but in the end he becomes aware that he is not the only one. A small consolation this awareness that who knows, together with the love of his girlfriend, can represent a hope so that his invisibility is no longer perceived.

In 2021, the idea of the docufilm to tell this whole journey for the realization entitled “Feel the Invisible”.

The theme of invisibility, which we have chosen as the original idea – explain the users – concerns what is not represented both on an internal level, hence the need to be able to express what one experiences through an artistic creation, and on a social level, when fragility makes them marginal and excluded from forms of social representation. Love and the desire for a relationship with the Other is the deus ex machina of the representation staged by our group, as it makes what is otherwise relegated to the shadow of social unawareness and of single individuals live and germinate to the light.

Qual è l’inquadratura che più rappresenta la tua opera? 

È sicuramente verso il finale del cortometraggio in cui abbiamo riprodotto il famoso quadro di Pellizza da Volpedo Il Quarto Stato con gli invisibili. In quel preciso momento della storia il nostro protagonista prende coscienza di non essere il solo a vivere questo stato di invisibilità nella società. Credo che sia importante al giorno d’oggi essere consapevoli di non essere soli nel bene e nel male.

Se questa del “Quarto Stato degli Invisibili” è l’inquadratura rappresentativa per quanto riguarda il sociale e il lavoro c’è anche un’altra inquadratura rappresentativa che però riguarda l’amore. Il nostro protagonista preso dal panico chiama la sua amata che percependo il suo stato di invisibilità lo chiude in un abbraccio d’amore. Un abbraccio capace di renderlo visibile.

What is the shot that represents your work?

It is certainly towards the end of the short film that we reproduced the famous painting by Pellizza da Volpedo Il Quarto Stato with the invisibles. At that precise moment our protagonist becomes aware that he is not the only one to experience this state of invisibility in society. I think it is important nowadays to be aware that we are not alone in good and bad.

If this of the Quarto Stato of the Invisibles is the representative frame for social and work, there is also another representative frame for love. Our protagonist in panic calls his beloved who, perceiving his state of invisibility, closes him in an embrace of love. A hug capable of making he visible.

Sono queste le inquadrature che ti sono piaciute di più mettere in scena? 

Ci sono molte inquadrature che potrei citare come quella realizzata davanti una fermata di un tram. Che apre le porte, le richiude e poi riprende la sua corsa senza che nessuna persona salga. Trovare un tram vuoto a Roma credo sia inimmaginabile eppure è capitato realmente.

Poi c’è l’inquadratura davanti uno specchio in cui c’è la presa di coscienza della propria condizione di uomo invisibile.

Are these the shots that you enjoyed filming?

There are many shots like the one taken in front of a tram stop. Who opens the doors, closes them and then resumes his run without anyone getting on. I think finding an empty tram in Rome is unimaginable and yet it really happened.

Then there is the shot in front of a mirror in which there is the awareness of one’s condition as an invisible man.

Tino hai sempre le idee chiare nella composizione dell’inquadratura o preferisci seguire l’istinto o ancora dei riferimenti?

Abbastanza chiare perché a me piace il cinema classico. Faccio lo storyboard e sviluppo il senso estetico dai lavori precedenti e da quelli che ho visto. Seguire l’istinto è più difficile ci vuole più coraggio.

Questo però non vuol dire che io sia rigido o che segua sempre lo storyboard prestabilito. Credo faccia parte del mestiere mettere le proprie idee in discussione. E per fortuna mi circondo di grandi professionisti creativi che mi permettono di visualizzare sempre al meglio ogni mia idea. È raro e non smetterò mai di ringraziarli.

Tino, do you always have clear ideas into the composition of the shot or do you prefer to follow instinct or even references?

Yes because I like classic cinema. I do the storyboard and develop the aesthetic sense from the previous works and from the ones I have seen. Following instinct is more difficult, it takes more courage.

However, this does not mean that I am rigid and follow the storyboard is always part of the job to question one’s ideas. And luckily I surround myself with great creative professionals who allow me to always visualize my ideas in the best possible way. It’s rare and I’ll never stop thanking all of them.

Qual è la prima immagine che ti viene in mente pensando al Cinema?

Non posso non pensare al capolavoro 2001 Odissea nello Spazio e alla mia reazione la prima volta che vidi l’inquadra della Discovery e del supercomputer Hal 9000. Quando vedi quell’occhio elettronico è cinema puro che rimanda al parallelismo di ciò che vediamo con i nostri occhi e di ciò che siamo chiamati a vedere quando guardiamo attraverso l’ottica cinematografica.

What is the first shot that comes to your mind when thinking about cinema?

I think of the masterpiece 2001:A Space Odyssey and my reaction the first time I saw the frame of Discovery and the supercomputer Hal 9000. When you see that eye it is pure cinema referring to the parallelism of what we see with our eyes and of what we are called to see when we look through a cinematic lens.

Nel ringraziare Tino che è sempre al lavoro, nella sua Space Off, vi consigliamo di seguire sui canali social e sul sito ufficiale le informazioni per poter vedere Percepire l’Invisibile.

In thanking Tino who is always at work, in his Space Off, we recommend that you follow the information on the social channels to be able to see Feel the Invisible.

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